17 anni senza Jerry Goldsmith

 

Sono trascorsi ormai 17 anni da quel 21 Luglio 2004, giorno in cui il Maestro è venuto a mancare, lasciando dietro di sé un grande e incolmabile vuoto, che nessuno è stato capace di colmare con una voce unica, originale e insostituibile come la sua.
Jerry Goldsmith è stato indubbiamente uno degli autori più interessanti tra quelli che hanno donato il proprio importante contributo nel mondo della musica applicata alle immagini; dagli esordi fino agli ultimi anni della sua carriera, la voce originale, personale e sempre pronta a donare qualcosa di nuovo e insostituibile alle pellicole che commentava si è mostrata perennemente carica di tutti gli elementi che hanno sempre distinto il suo stile compositivo, tanto nell'utilizzo degli strumenti classici quanto nell'ausilio della tecnologia moderna. Inutile ripercorrere circa 50 anni di produzioni, poiché tanti, forse troppi sarebbero i titoli che meriterebbero menzione e un'attenta analisi, ma è sufficiente dire questo: la sua sperimentazione, il suo sviluppo della ritmica e il suo modus operandi nell'orchestrazione si è riversato come un fiume in piena sulla nascita e crescita di molti importanti esponenti del settore delle successive generazioni. Tantissimi autori, seppur non condividendo lo stesso metodo di approccio, hanno tratto insegnamento e ispirazione dalla sua produzione, e ancora oggi ci sono validissimi esempi, mescolati a figure assai meno degne di menzione, che portano avanti con dedizione l'arte così come l'ha definita il Maestro.
Nonostante la sua ormai lunga assenza dal panorama cinemusicale, Jerry Goldsmith continua a essere una figura importante nel settore anche a livello discografico, grazie a un momento (ormai definibile come "anni") fiorente per le etichette specializzate, data la continua disponibilità di nuove fonti a cui attingere per riesumare partiture mai pubblicate prima o solo in minima parte, alcune addirittura conosciute solo a pochi fortunati. Questa opportunità ha dato modo a chi ama la produzione del compositore di poter godere di  "nuove" pagine musicali di estrema bellezza, alcune messe addirittura in ombra dalle pubblicazioni commerciali che spesso erano limitate a una manciata di brani che non sempre venivano scelti con cognizione di causa. Si pensi alle opere appartenenti dell'ultimo decennio di produzione, il periodo in cui l'autore ha ritrovato innegabilmente una vena creativa più ispirata e personale dopo la fine degli anni '80 e i primi anni '90, periodo in cui, tra le delusioni nei rapporti col cineasta Ridley Scott e le nuove frontiere del sound design,  miste alla sua malattia, aveva iniziato a prediligere un approccio meno intenso, a volte quasi tirato via, che nonostante la qualità sempre sopra la media, risentiva di uno stato d'animo meno entusiasta il più delle volte. Tra i titoli pubblicati in edizione completa degli ultimi anni, spaziando tra The Mummy o The Last Castle, passando per Looney Tunes Back in Action o Stra Trek: The Nemesis, Along Came A Spider o Chain Reaction, si è potuto riscoprire un Goldsmith che solo l'orecchio attento durante la visione del film poteva carpire, poiché le singole edizioni commerciali nella maggior parte dei casi peccavano di pagine dal grande spessore musicale tristemente assenti. Se a questo poi si accosta una grande quantità di materiale inedito (o solo in parte) degli anni '60, '70 e '80, innegabilmente carichi di una quantità di partiture che offrono un notevole apporto al mondo delle colonne sonore in termini di qualità, freschezza e innovazione, allora non si può di certo negare che Jerry Goldsmith a 17 anni dalla sua scomparsa continui ad arricchire quotidianamente l'anima di chi, come lo scrivente, non trascorre un solo giorno della propria esistenza senza ascoltare almeno un brano dell'artista, confermando e provando costantemente come il suo contributo rappresenti ancora oggi un pilastro tra quelli che più di tutti gli altri hanno sostenuto dalle fondamenta la costruzione dell'impero cinematografico, donandogli quello spessore che, purtroppo, negli ultimi anni è andato via via assottigliandosi, in particolar modo sotto il profilo musicale









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