Pessime notizie: La-La Land Records annuncia nuovi titoli

Poco redazionale e molto, molto personale, la bloggata che mi accingo a scrivere in questo triste momento per il mondo della musica per film e tv.

L'etichetta discografica La-La Land Records, che dopo essersi presentata sul mercato alcuni anni con titoli d'indubbio interesse, nel corso del tempo ha raggiunto notevoli consensi grazie a una scelta quasi sempre attenta e una cura notevole nelle sue pubblicazioni (salvo il ricorrente gusto opinabile nelle grafiche delle copertine nei primi tempi), quest'oggi torna ancora una volta a tentare di deliziare i suoi fedeli clienti con cinque nuove proposte.
Al di là del mero gusto personale, dell'opinione, della sensibilità che ogni individuo può avere, è sempre più evidente il fatto che anche questo settore rischia terribilmente di trasformarsi in una mucca dalla quale mungere tutto il possibile. Il risultato è che, accanto a nomi di grande spicco come Henry Mancini o John Williams, si leggono presenze che non si avvicinano neanche lontanamente a quello che questi musicisti hanno significato per il settore.
I tempi cambiano, la musica con loro, ma ci sono etichette commerciali che possono dedicarsi alla pubblicazione di materiale che si discosta notevolmente da quello che, per gli appassionati del genere da diverse decadi, merita di essere considerato dai brand di nicchia e specializzati come Intrada, La-La Land Records, Quartet Records, Varese Sarabande e via dicendo.

Si ha sempre più la sensazione che si raschi con foga il fondo del barile, sperando di racimolare quanti più consensi (e ovviamente soldi) possibili per continuare la propria attività.
E magari non è sbagliato, perchè per sopravvivere bisogna vendere, ma è sempre giusto prostituirsi in un modo così ignobile per continuare a vendere?
E' davvero dignitoso accostare Mission Impossible - Fallout, la più brutta colonna sonora del franchise ad oggi, a The Prisoner of Zenda di Henry Mancini?
Passi l'ennesima edizione di E.T., pubblicato l'anno scorso su doppio cd e ora proposto su doppio vinile (non entrerò nel merito delle opinioni personali, anche se il fascino del vinile non sta in queste nuove pubblicazioni, perchè il suono è talmente pulito che non ha nulla in comune con i veri vinili), passi l'inutilità di proporre a volte edizioni che, per pochi istanti di musica inedita, vengono riproposte solo per vendere, trainate dal nome dell'artista che sbandiera in copertina... ma che La-La Land Records, etichetta il cui primo disco che ho acquistato è stato Extreme Prejudice Expanded di Jerry Goldsmith, seguito da opere come Hook, Close Encounters of the Third Kind ecc...  di John Williams, Alien 3 di Elliot Goldenthal, Masters of the Universe di Bill Conti, Die Hard di Michael Kamen, Wyatt Earpp di James Newton Howard (e decine di altri titoli), si pieghi a proporre addirittura una edizione deluxe di questo mediocre lavoro beh... allora forse non si tratta più di una etichetta specializzata che porta avanti un messaggio, una missione, l'intenzione di far conoscere e pubblicare tesori nascosti o da troppo tempo non reperibili sul mercato... si tratta solo dell'ennesimo adeguamento alla massa, che si sposta in avanti a blocchi paralleli, esattamente come le non-orchestrazioni di queste composizioni.

P.s. sia chiaro, trattasi di opinione strettamente personale dell'autore, da non intendersi come dato di fatto, e sebbene nutra tutto il rispetto nei confronti dei nuovi compositori che si danno da fare nel campo del cinema e tv, con tutti i compromessi del caso e le richieste assurde delle produzioni, questa scelta lede gravemente all'immagine dell'azienda secondo la mia opinione, tradendo completamente la natura stessa di etichetta specializzata, costringendimo a rimarcare l'evidente e inevitabile trend del piegarsi alle leggi del mercato, anziché preservare il ruolo di promotrice di una determinata fetta, di ben altro calibro, della produzione cinemusicale.



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